In queste due settimane drasticamente meno affollate, in cui riusciamo ad allungare le gambe sotto il tavolo senza incastrarci e ad arrivare alla fine di un discorso, mi sono accorta che non sono affatto brava a gestire il tempo. Forse perché in genere, tra lavoro e incombenze domestiche, di tempo non me ne avanza troppo, e sono gli impegni a decidere per me. Fatto sta che, finalmente ripreso in mano il mio amato libro*, lasciato lì al capitolo 1, mi diverto a leggere in quali modi fantasiosi la gente riesca a perdere tempo: a “traccheggiare” appunto, come dicono i romani. Ma com’è possibile, se siamo sempre tutti così di corsa? E arrossisco d’imbarazzo perché – chi l’avrebbe mai detto? – LA GENTE SONO IO!!!
Vi cito a mo’ di elenco le pagine 57-58, oscurando per ragioni di privacy tutti i flag che ho messo io e aggiungendo qualche voce scappata al buon (troppo buon) don Fabio.
- Scorrere le mail ricevute e scriverne a orari improbabili, col rischio di pentirtene il giorno dopo
- Twittare, postare, wazzappare qualunque cretinata
- Guardare il cellulare a ogni notifica di qualunque app
- Sbirciare gli stati wa dei tuo contatti, passarli tutti in rassegna per abbandonare vecchi gruppi dimenticati, controllare le chat silenziate non sia mai che ti sei perso qualcosa, cambiare la tua foto profilo, verificare ossessivamente il doppio flag azzurro in attesa di risposte che non arrivano
- Guardare dibattiti televisivi in seconda e terza serata
- Cercare libri e foto e appunti e calzini che chissà dove sono finiti
- Dire la tua in una chat aprendo dibattiti inutili su cose opinabili
- Non trovare la strada del letto quando è ora di andarci
- Impiegare mezz’ora per scegliere un film da guardare
- Stilare elenchi di cose da fare
- Uscire di casa per prendere giusto una cosa al super qui sotto e tornare con chili di roba ma non quello che ti serviva
- Provare un vestito che magari ti sta bene anche se hai già deciso che costa troppo e non ne hai bisogno
- Confrontare le offerte sui volantini dei vari supermercati e fare la spesa in più punti vendita a caccia di affari, facendo scorte esagerate e inquinando il pianeta
- Ragionare su dove potresti collocare una credenza gialla se solo in casa avessi una parete in più
- Studiare il look primavera-estate di Kate Middleton
- Leggere annunci immobiliari di case in vendita a prezzi folli
- Confrontare iLMeteo e 3BMeteo per scommettere su chi ha ragione
- Controllare se su Amazon costa di meno
- Sfogliare il catalogo IKEA che tanto è più o meno quello da 20 anni
- Non interrompere una catena di Sant’Antonio
- Perdersi in rete in una serie infinita di “Potrebbe interessarti anche”
- I selfie
- Il conteggio dei like sul tuo profilo
- Sognare dove potresti andare in vacanza l’anno prossimo se avessi più ferie e più soldi
- Leggere tutto l’elenco delle pizze sapendo che tanto alla fine prenderai la tua solita Margherita
- Leggere i necrologi affissi per strada di gente che non conosci
- Ripescare vecchie foto per cogliere somiglianze tra fratelli che vedono tutti tranne te
- Mettersi in pari con tutte le puntate precedenti della serie tv di cui per caso hai visto la tredicesima stagione
- Scendere in cantina per controllare se ci sono vestiti e scarpe di cui ti eri dimenticata
- Organizzare rimpatriate con i compagni delle elementari che non vedi da trent’anni
Insomma, quasi tutte cose di 2 minuti, che inizi a fare mentre aspetti che l’acqua bolla per buttare la pasta, e che poi ti fanno bruciare la cena.
* Fabio Rosini, L’arte di ricominciare – Parole