Mio marito è più vecchio di me di 4 giorni.
È un’anzianità che potrò rinfacciargli finché morte non ci separi.
A me piace pensare che, buttandomi nel mondo 4 giorni dopo, il buon Dio volesse in qualche mondo farmi sentire attesa.
C’è un’attesa di nove mesi di cui quasi non abbiamo ricordi.
Un’attesa da prima che il mondo fosse che spesso diamo per scontata.
E un’attesa che quell’attesa ce la ricorda, ogni volta che scordiamo le chiavi di casa.
Perciò io continuo a tornare.