Con l’arrivo del terzo figlio s’imbrocca una strada senza ritorno: si passa definitivamente all’opposizione. Alcune volte si riesce comunque a mantenere un certo peso politico, appellandosi alla maggiore età, a un CV più lungo, alla patente con cui si va in vacanza e allo stipendio che riempie il frigo. Altre volte nemmeno queste prerogative riescono a convincere la maggioranza. Sul tema cacca e puzzette, per esempio, sono incorruttibili: se iniziano il discorso, non c’è minaccia che tenga. Se provi a sgridare uno, l’altro gli dà man forte con una sonora risata. È una presa per i fondelli maggioritaria.
Ma ieri sera abbiamo davvero rischiato grosso. Mentre tentavamo invano di contenere l’ammutinamento e convincerli a lavarsi i denti per andare a letto, ci siamo imbattuti in: una specie di Elsa con barba e baffi tutta intenta a rimestare in un catino vischio, rape e barbabietole; un piccoletto con su la maschera di Batman e lo spolverino Swiffer infilato nelle mutande (perché in casa nostra sono bandite le armi); un tizio grasso e grosso completamente nudo a eccezione del ciuccio. C’era un gran fermento intorno al catino: il druido Elsa agitava il mestolo cantilenando strane formule, il piccoletto agguerrito voleva una doppia razione di brodaglia e farneticava di 12 fatiche, quello nudo grasso e grosso era in fila pure lui al self service magico ma non gli volevano riempire il pentolino perché appunto era grasso e grosso. Non osando interrompere gli affari loro, abbiamo ripiegato su una bimbetta in tutù che pareva Trilli. Probabilmente aveva sbagliato favola, ma non era il caso di mettersi a questionare.
“Camilla, lavarsi i denti e a letto!” Sbuffo di polvere magica. “Camilla!” Pernacchia. “Camillaaaa!”
“Non so chi sia Camilla, ma io sono Sua Maestà.” Evaporata in un fremito d’ali.
Meglio darsela a gambe. Mi sa che io e te siamo i Romani.
Mi piace. Ben scritto, divertente, originale. Grazie