Certe notti mi sveglio di soprassalto e controllo che mio marito abbia la fede al dito.
Quando non sogno di dover rifare l’esame di maturità tutto in inglese, sogno che per qualche strano motivo ci siamo dimenticati di sposarci.
E nel sogno gli dico perplessa: “Eppure con te ci ho fatto sei figli… Senti, ormai è troppo tardi, non diciamolo a nessuno…”
Eh già, vorrei essere uno spirito libero, invece persino nel mio subconscio sono una bigotta del cavolo.
Per la verità non mi ricordo perché ci siamo sposati. O meglio. Mi ricordo il momento esatto in cui ho pensato che, per quanto scottata dalla vita, avrei potuto fidarmi di quell’amore. (Lui più romanticamente dice di non aver mai avuto dubbi… Ma glieli ho fatti venire tutti nel giro di 10 anni.)
Ricordo anche di non aver mai avuto un briciolo di paura pensando a quel giorno. Avevamo tutti e due una gran voglia di arrivarci. Ma non ricordo perché.
E così, durante il Festival delle famiglie di ieri sera, ascoltando questi amici, ho avuto come un’illuminazione.
X INCONTRO MONDIALE DELLE FAMIGLIE – 22 GIUGNO 2022 – Dott.ssa Serena Zancla
Ma come abbiamo potuto pensare io e te, per tutti questi anni, che ce l’avremmo fatta?
Che ci sarebbero bastati dei buoni propositi e tanto sacrificio, la stima e il rispetto quando non la passione, un po’ di buon senso e di saggi consigli, delle sane abitudini e uno stipendio più o meno fisso, per essere famiglia?
Io che non so prendermi cura nemmeno di una pianta grassa e tu che non sai ancora che taglia vesti, come abbiamo potuto pensare che ce la saremmo cavata?
Non dico ad accogliere la vita nel suo perenne mandarti gambe all’aria (figuriamoci sei vite XS-XXL con annessi pannolini, litigi, bicchieri che si rovesciano e pedate sui muri, punti sul naso e porte che sbattono, che a saperlo allora tanti saluti e amici come prima), ma ad accogliere io te e tu me. Nella gioia e nel dolore. Nella salute e nella malattia. Nelle giornate di pioggia e durante il lockdown.
Ma dico: ci eravamo bevuti il cervello quel giorno? Come abbiamo potuto anche solo pensare di scambiarci una promessa del genere?
Ecco, se potessi, almeno nel sogno, tornerei a quel giorno lì.
Per dire a quei due poveretti tirati a lucido che da soli non si basteranno, e se non ci credono tanto vale non sposarsi.
Mi piacerebbe davvero guardare la loro faccia perplessa e poi dir loro quel che fino a ieri non sapevo:
“Tranquilli, c’è Chi vi ama e vi presterà l’amore con cui amarvi. Altrimenti ora del brindisi sareste già ex”.
* Qui la versione integrale, lunghetta ma splendida, della serata con il Papa:
* e il suo discorso alle famiglie:
X INCONTRO MONDIALE DELLE FAMIGLIE – DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO