Mamma, è finita la carta igienica! (Stasera devo mandare la lavatrice, l’asciugatrice, il forno e la lavastoviglie, dopo le 19 e non tutti insieme se no salta la corrente.) Mia mamma chiede che regalo possono fare alle bimbe per il compleanno. Stasera che si mangia? Mamma, possiamo vedere i cartoni? Scendi dal lampadario! Corri, forse c’è uno slot libero sul clicca e vai! Mamma, mi fai le treccine? (Devo ricordarmi di caricare le foto dei compiti sulla DAD…) (…fortuna che ho silenziato le chat dell’asilo perché sono indietro pure sui lavoretti…) Ricordiamoci di fare gli auguri allo zio. Non ho più calzini. Mamma, che numero viene dopo il 584? Mamma, non mi ascolti mai!!! Ho fame! Ahia! Mamma, la Selvaggia mi ha dato un morso! Mammaaaa, ho fattoooo! Il nonno chiede se volete giocare a Monopoli su Zoom. Scendi da lì ho detto! Non posso, qui sotto ci sono i coccodrilli. Ho fameee! (Adesso mi sdraio a terra e faccio finta di essere morta.) Ho fameee! Mi sa che ha fame… Mamma, cuore con la c o con la q? Ma dove cavolo è il ciuccio? Perché sparisce sempre? Papà, la mamma ha detto cavolo! Ah sì? Allora stasera a cena cavoli! No, frigo vuoto. Stasera a cena gelato per tutti! (Dovrei anche fare il cambio stagione…)
Scuole chiuse dal 24 febbraio, lockdown dal 9 marzo. Noi l’abbiamo saputo il giorno dopo perché quella sera eravamo in sala parto. Siamo tornati 3 giorni dopo, in una casa un pochino più stretta e molto più felice. Quindi sì, lo ammetto, iniziamo a capire solo ora come gestire l’emergenza. Mentre tutti facevano scorte di lievito madre e carta igienica, noi litigavamo col dispositivo antiabbandono. Gli altri macinavano call e videolezioni e noi cercavamo di instaurare un ritmo giorno-notte. Loro si procuravano un cane su Amazon e noi lì a cambiar pannolini. Ora che ci mettiamo tutti d’accordo su un programma giornaliero e lo appicichiamo sul frigo, se non è ancora finita la quarantena probabilmente non serve più fare il cambio stagione.