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Io vorrei volerti bene

Come da te – che sei così piccola – possa venir fuori una cosa tanto grande come un figlio, te lo chiedi seriamente in sala parto.
Ma tornati a casa le cose non migliorano mica. Che sia il primo, il secondo o il quinto, uno non sa proprio da che parte cominciare. Sembra sempre di sbagliare. Se al quinto però ci si sente un po’ più sgamati su certe cose, la pochezza della prima volta è tutta da custodire.

Perciò, mamme, smettiamola di dare consigli a chi sta per diventare mamma. Non solo perché quasi sicuramente farà il corso preparto, non solo perché la manderemo in confusione a forza di consigli, non solo perché ogni figlio è diverso e chissà se noi ci abbiamo capito davvero qualcosa, ma perché è così bello arrivare impreparati! È così bello non sentirsi all’altezza (eppure sapere che nessuno potrebbe fare meglio). È così bello sapere che, nonostante tutto, Qualcuno si è fidato di noi.

Ti guardo oggi come sette anni fa, amore mio, tu che sei stata la mia prima volta e che oggi come allora non sei mia. E mentre soffi sulle candeline io vorrei.
Vorrei entrare nei tuoi sogni quando ti fanno paura e tenerti la mano.
Vorrei esserci quando darai il tuo primo bacio e magari non ti piacerà.
Vorrei stringerti quando ti sentirai grande e subito dopo piccolissima.
Vorrei tenerti sulle spalle per farti vedere più lontano.
Vorrei che tu capissi come stanno le cose molto meglio e molto prima di me, senza dover fare tutti quegli errori.
Vorrei vorrei vorrei.
Vorrei per te quello che per me nemmeno so sognare.

Vorrei volerti bene, ma non sono capace come Chi.
Tu segui la tua stella, e lasciami alle spalle.

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