Vai al contenuto

Il Brucomela

Il Brucomela è quasi sempre a testa in giù.
Appesa a un albero, a un’altalena, a un aquilone. A 20mila leghe sotto i mari.
Lei non cammina, zampetta piroetta o vola, perlopiù in bilico sugli argini e sui bordi. I piedi li usa invece per contare, e per raccogliere da terra i calzini e buttarli nella cesta dei panni sporchi. Dice che così sente meno la puzza. Le scarpe a volte ancora le usa.
Esce vestita da carnevale, tutti i giorni tranne che a Carnevale.
Sfugge a qualunque legge geometrica o quadratura del cerchio, impossibile farle anche solo la riga in mezzo. È allergica alla sveglia, alle foto in posa e alle strisce pedonali. Mangia nuggets per colazione e fa i compiti solo di nascosto. La sua parola preferita è circonferenza e da grande vuole fare o la strega o l’allevatrice di bruchi. Costruisce matrioske di minuscole barchette di carta e indossa il pigiama al contrario (letteralmente sottosopra).

Non mi stranirei se uno di questi giorni le spuntassero le ali o le squame o un bottone sull’ombelico.
Lei è esattamente come vorrei essere io, che pure mi affatico invano. Leggera, spensierata, strafottente.
Perciò mi fa uscir di matto. Perché ci riesce senza il minimo sforzo.
Mi ricorda ogni benedetto minuto che siamo tutti dannatamente figli.
A immagine e somiglianza di Uno molto più creativo di me.

Condividi con i tuoi amici se ti piace!
Sottoscrivi
Notificami

0 Commenti
Più recenti
Più vecchi Più votati
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti