Un paio di volte ci sono cascata, perciò adesso, quando i figli mi chiedono di vedere i cartoni, rispondo: “Che cosa ha detto il papà?” Fronte unito, cascasse il mondo. Non mi fregate più.
Non ho ancora aggiornato tutti gli orologi sull’ora solare, perciò – a seconda che guardi il timer del microonde, il pc, il cellulare o il cruscotto dell’auto – faccio un respiro di sollievo o mi viene un coccolone. L’orologio del campanile non aiuta di certo: da domenica scorsa quello che vedo dal balcone di casa mia si è ammutinato sulle 15.20 in attesa di tempi migliori. Dall’altra parte del Seveso ormai hanno un altro fuso orario. Magari lì è già Natale.
Dal 2006 Plutone è sparito dal sistema solare. (Io l’ho scoperto l’altro ieri.) Qualcuno però dice che sarebbe gentile reintegrarlo. Mio marito attende fiducioso che si pronunci Piero Angela.
Vi prego, ditemi che i sette nani sono ancora sette e tutti sotto lo stesso tetto.
Al mattino ti senti un delinquente se non ti barrichi in casa con del lievito madre.
Al pomeriggio ti rilassi perché al 76% sono asintomatici, figuriamoci i bambini!
Deficiente! Ragiona! Meglio indossare una mascherina o un respiratore?
Dai, non esageriamo! La metà è influenza stagionale.
Ma perché cinema e teatri? E allora le chiese?
Virus vampiro: la genialata del coprifuoco.
Buone notizie: il vaccino sarà disponibile in primavera!
Terapie intensive strapiene: i numeri sono allarmanti.
Vabbè ma tanto in Germania mica sono messi meglio…
Parla il Virologo: “Tutta colpa dei pipistrelli cinesi!”
Ribatte il Virologo: “Tutta colpa degli adolescenti e della movida!”
È un complotto, credi a me. Io sicuro l’ho fatto l’anno scorso!
Ho saputo che hanno messo una classe in quarantena. E adesso che si fa?
Boh, per non saper né leggere né scrivere, io ti giro un link che mi ha girato la cugina di mio cognato che la sua vicina di casa ha la figlia in terza.
Ma quindi tutta la scuola deve fare il tampone?
No no, solo quelli che hanno la targa dispari.
Ma basta! Qua ognuno dice la sua… Chiedo al mio amico che lavora in Posta a Milano e vi dico.
Ma non possiamo parlare d’altro?
Mmm. Papa Francesco e i gay.
Non mi è mai piaciuto questo papa. Nemmeno a me. Protestiamo!
Rabbia, paura, speranza, sconcerto, ottimismo, panico, tristezza… in mezza giornata hai esaurito tutte le emoticon del tuo cellulare e non riesci a scendere dalle montagne russe. Poveretto chi ci governa, non vorrei mai essere nei suoi panni, ma come pretendono di appellarsi al nostro cervello se ogni giorno parlano alla nostra pancia? Diteci poche cose ma chiare, e forse impareremo a obbedire. Ci rassegneremo persino ai tempi lenti del silenzio.
C’erano una volta gli esperti: pochi, vecchi, umili, appassionati. Esperti della loro materia, perché mica si può essere esperti di tutto. Parlavano poco e mangiavano solo pasta al burro, perché avevano sempre tanto da studiare per diventare più esperti.
E c’erano le casalinghe di Voghera, che facevano un ottimo risotto giallo e se avevano l’appendicite si affidavano agli esperti.
In mezzo c’erano i giornalisti, che raccontavano alle casalinghe di Voghera le trovate degli esperti. Con parole semplici, perché la verità non deve mai confondere.
Il punto è che oggi non c’è più nessuno che vuole fare la casalinga di Voghera: tutti esperti e giornalisti. È un pasticcio, perché gli esperti parlano troppo invece di studiare per diventare più esperti, e i giornalisti – non sapendo più di cosa parlare – parlano troppo anche loro. Nessuno che voglia fare il risotto e intanto ascoltare.
Signor campanaro, lo vogliamo sistemare sì o no questo benedetto orologio?!?
Sia mai che Babbo Natale va in confusione e quest’anno arriva prima a Dugnano…
PS: Io sono esperta di pochissime cose e tutte pressoché inutili alla sopravvivenza della specie umana. Non so nemmeno fare il risotto giallo. In compenso ho un’insana propensione a dire la mia su quasi tutto. E infatti la mia saggia bisnonna adesso mi direbbe: “Parla di meno e prega di più!”