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Bereshit – Sbagliando si crea

farfalla matitone
Bereshit

– E se Dio sbaglia storia?
– No amore, non esistono storie sbagliate. Al massimo esistono storie piene di sbagli.
– E se una storia s’ingarbuglia? La straccia e la rifà?
– No, te l’ho detto: Dio non distrugge mai, crea sempre. Come il gioco degli scarabocchi, ti ricordi? Sembrano gomitoli ingarbugliati, ma poi con un po’ di fantasia vengon fuori dei capolavori.
– E se una storia s’incarta? Se saltano via le doppie e tutte le acca?
– Allora Dio la riscrive ancora più bella. Diventerà una storia piena di errori creativi quella. Una paginetta zeppa non più di cadute imperdonabili ma di capriole strappa sorrisi. Sai quante splendide storie sono nate da un errore?
– Perciò non importa se dimentico le acca?
– Alle acca ci penserà la tua maestra, ma certi errori meglio se non li fai, perché fanno male al cuore.
– Al mio cuore o al cuore di Dio?
– Che differenza fa?

* Gianni Rodari – proprio come la zia Ale e tante brave maestre – era un grande appassionato degli errori creativi. È sua l’arguta parafrasi del vecchio proverbio: “Sbagliando s’inventa”.
Ecco un simpatico stralcio dalla Grammatica della Fantasia:

Se, battendo a macchina un articolo, mi capita di scrivere «Lamponia» per «Lapponia», ecco scoperto un nuovo paese profumato e boschereccio: sarebbe un peccato espellerlo dalle mappe del possibile con l’apposita gomma; meglio esplorarlo, da turisti della fantasia. Se un bambino scrive nel suo quaderno «l’ago di Garda», ho la scelta tra correggere l’errore con un segnaccio rosso o blu, o seguirne l’ardito suggerimento e scrivere la storia e la geografia di questo «ago» importantissimo, segnato anche nella carta d’Italia. La Luna si specchierà sulla punta o nella cruna? Si pungerà il naso?

E lo sapete cos’è successo alla povera Cenerentola? La sua famosa scarpina sarebbe dovuta essere di vaire (una specie di pelliccia), ma per un fortunato errore diventò di verre, cioè di vetro. Ve la immaginate voi una Cenerentola con gli Ugg?
Che poi, ancor prima di Rodari e di Cenerentola, pure il buon Dio l’aveva immaginato: che l’avremmo interpretato, frainteso, tradotto, tramandato, censurato, commentato, bistrattato. Che avremmo letto cammello invece di corda e si sarebbe capita anche meglio. La questione non gli ha tolto il sonno. Su poche cose però è stato chiaro e ha voluto riassumerle in un bigino anche per i più somari: ama me e ama il tuo vicino di casa. Io sono amore, tutto il resto: dettagli.

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