E insomma ci sono 4 mamme davanti a un cancello.
Mamma 1 è in giro da stamattina. Gli si è fermata l’auto, ha perso il treno e gli si è rovesciata la schiscetta nella borsa del pc, così ha saltato la pausa pranzo e si è portata avanti con i documenti. Farà una sorpresa a suo figlio e una volta tanto lo accompagnerà lei a calcio. Si sente in colpa per tutte le volte che deve chiedere ai nonni, a un’amica, alla vicina di casa. Per tutte le festicciole saltate, gli appuntamenti dimenticati, le chiacchiere rimandate. Però il suo lavoro le piace. Arriva a sera stanca, ma felice. Se solo non la guardassero tutti in quel modo. A ricordarle che se l’è cercata.
Mamma 2 oggi lavora da casa. Così in pausa pranzo può mandare la lavatrice, fare i conti, leggere le chat di classe e organizzare il frigo. Ah, e prenotare la spesa nel supermercato dall’altra parte della città che costa un pelo di più ma è l’unico che accetta i ticket. Così andando a calcio può tirar su la spesa.
Mamma 3 ormai è nonna e non si ricorda più quanto è faticoso fare la mamma. Gli anni se li sente tutti addosso, e dopo aver sgobbato una vita adesso vorrebbe rallentare. Ma come fai a dire di no, a questi figli che il lavoro devono tenerselo stretto? E così è sveglia dalle 6. Lavati, vestiti, porta il bambino a scuola – col freddo che fa –, prepara il pranzo, prendi le medicine, esci di nuovo, preparagli la merenda, esci di nuovo, portalo a calcio. Cosa non si fa per questi figli… Ma non si accorgono che non ho più l’età?
Mamma 4 è in sedia a rotelle. Oggi si è messa a piangere davanti a un paio di scarpe col tacco sbucate a tradimento dall’armadio. Ci fosse almeno una femminuccia a cui passarle. E invece solo tacchetti e parastinchi in casa loro. Si accomoda per bene sotto il plaid e si fa spingere giù per la rampa verso il campo da calcio.
Sono tutte e 4 in ritardo, come succede spesso alle mamme, e hanno tutte troppi pensieri nella testa. Mamma 1 è esausta, vorrebbe solo scambiare una parola con qualche amica, dimenticarsi per un attimo di report, planning e scadenze, ma deve correre correre correre. Mamma 2 è arrabbiata, perché arrivata al supermercato si è accorta di aver dimenticato a casa il portafogli. E avrebbe voluto gridare e pestare i piedi ma le hanno sempre detto che non sta bene. E poi di cosa si lamenta con tutti i guai che ci sono in giro? Mamma 3 è triste, le hanno appena detto che faranno tardi stasera, se non è un problema tenerlo anche a cena. Mamma 4 dice “Fa freddo stasera, fortuna che non ho messo i tacchi!” E vorrebbe che per una volta ci ridessero su.
E insomma ci sono 4 mamme davanti a un cancello. Mamma 1 deve correre correre correre ma a un tratto pensa che potrebbe anche fermarsi per scambiare una parola con quella mamma arrabbiata che si è piazzata davanti al cancello. Mamma 2 è arrabbiata – ed è arrabbiata perché si arrabbia sempre per nulla – ma decide che stavolta se la farà passare. E pace se certe cose non si fanno, metterà le 4 frecce e darà un bacio a suo figlio prima che scappi via. Mamma 3 è triste e amareggiata, per questi figlioli che li metti al mondo e poi guarda come ti trattano. Per questa generazione stupida ed egoista che corre corre corre e si piazza qui davanti con le 4 frecce fregandosene di tutti. E insomma non lo vede che c’è una mamma in sedia a rotelle che così non riesce a passare? E mamma 4 vorrebbe davvero sparire adesso, perché si figuri non ho nessuna fretta, sto solo accompagnando mio figlio a calcio… o meglio mio figlio sta accompagnando me, pensi che fortuna! E sorride.
Cosa non riescono a combinare 4 mamme davanti a un cancello.
Everyone you meet is fighting a battle you know nothing about. Be kind. Always.