Incredibile ma vero, la mamma va in trasferta.
– Come il papà?
– Non proprio. (Non proprio stesso budget pranzi e cene)
– Ma come faremo senza di te? (No, questo non lo dicono. Ma sicuramente lo pensano. Nemmeno. Cioè: davvero pensate di farcela senza di me? E come, esattamente? No, ok, non voglio saperlo.)
– (Perciò mi consolo da sola): Suvvia ragazzi, sono solo 2 giorni!
…
– Mi raccomando, fate i bravi. Ok ciao eh! Io vadooooo.
2 giorni.
2 giorni di colazione già apparecchiata in tavola.
Dopo 8 ore di sonno filato.
Cavolo, si possono fare un sacco di cose in 2 giorni di trasferta! Tipo:
- Stare in bagno senza che nessuno sfondi la porta
- Iniziare e finire un discorso (infilandoci pure qualche subordinata ipotetica del 3° tipo, solo per dimostrare a te stessa che non ti sei laureata invano in un paio di lingue morte a caso)
- Spalmare la crema sui talloni screpolati
- Camminare per km senza dover contare fino a 6 a ogni svolta
- Uscire la sera con una borsetta minuscola e buttarci dentro un rossetto degli anni 90 invece delle salviette umidificate da 72 pz
- Sentirti leggera, spensierata, emancipata
Ci sono anche un paio di cose che non puoi fare in 2 giorni di trasferta:
- Dire al collega che adesso conterai fino a 3 e poi giuro che se non…
- Scegliere il menu baby al ristorante perché il resto della lista ti manda in confusione
- Alzarti per giocare tra primo e secondo perché non sai più cosa dire di brillante o di sensato
- Sentirti annoiata, sola, spaesata
Questo soprattutto non puoi farlo.
Ammettere a te stessa che, vista da lontano, quella era la felicità. Che le hai solo scrollato di dosso un po’ di fatica, di rabbia, di scoramento, e adesso da lontano ti manca.
Perciò la mamma dopo 2 giorni torna a casa. E dopo 2 ore vorrebbe di nuovo ripartire.
Perché la fatica pesa. E anche la rabbia e lo scoramento sono sempre in agguato. Ma la felicità è sbriciolata lì in mezzo e lei non la può passare al setaccio, perché è impossibile come eliminare l’attrito da un abbraccio.
Allora ogni tanto, quando proprio non ne può più di morsi e pizzicotti, glitter e dentifricio, matite spuntate e pezzi di puzzle ovunque, l’attimo prima di trasformarsi in un drago e rovinare tutto, se ne va in trasferta. Se la caveranno qualche minuto!
Ha scovato una vecchia sedia a dondolo in taverna, davanti al camino. Ci starebbe bene un gatto, ma lei è allergica. In compenso il freezer è pieno di gelati e nessuno se ne accorgerà.
Vi guarda da lontano, toglie l’audio, mette a fuoco, fa un bel respiro e decide di tornare a casa.
PS: Siccome sono una subdola manipolatrice, questo è un post per i papà.
Soprattutto per quelli che vanno in trasferta e sicuro mangiano meglio che a casa.
Per quelli che vanno in trasferta e poi al weekend tocca lavare e stirare e rifare la valigia.
L’accudimento h24 (benché nessuno glielo chieda, ma lei è fatta così) a volte è sfiancante. Perciò, se non volete che la vostra deliziosa consorte si trasformi in un drago, svegliatela una volta a settimana con una brioche alla crema.
Dal gelato al Pantelleria è un attimo.