Sono stanca, mi sa che lo siamo un po’ tutti.
Ogni giorno mi sembra di spolverare il deserto, di combattere a morsi contro i dinosauri. Lontano lontano un minuscolo puntino chiamato Ferie.
Eppure mi passano sotto gli occhi cose meravigliose, faccio incontri impensabili, mi scopro ancora capace di imparare, di stupirmi, di cambiare idea, di mettermi in gioco.
Sì, ok ok, poi però guardo la lavagnetta sul frigo.
LISTA DEI COMPITI DELLE VACANZE
- Fare almeno una capriola al giorno
- Correre nei prati o sulla spiaggia
- Inventare una parola alla settimana
- Giocare con la fantasia
- Annoiarsi di tanto in tanto
- Farsi portare in biblioteca e gironzolare alla ricerca di un libro colorato e simpatico
- Assaggiare tutti i gusti del gelato
- Andare da soli in un negozio, contare i soldi per pagare e controllare il resto
- Farsi leggere da mamma e papà una storia e inventare come andrà a finire
- Misurare la propria altezza all’inizio dell’estate e poi alla fine
- Contare quante cose belle si sono fatte durante la settimana
Sembra facile, ma non lo è. Giurare fedeltà alle piccole cose.
Non è facile organizzare una gita in biblioteca: bisogna gonfiare le ruote alle bici, riempire d’acqua le borracce, trovare le chiavi, non dimenticare gli zainetti, stare in fila indiana sul marciapiedi, evitare i gatti, dribblare i capricci, rispondere con un sorriso al solito ritornello hofamehosetehocaldomiscappalapipì, non fare marcia indietro al primo semaforo.
Non è facile sedersi a leggere una storia.
Non è facile trovare il tempo. Anche solo per una storia piccolina, per una minuscola barzelletta.
Non è facile inventare una parola nuova a settimana, figuriamoci annoiarsi senza lamentarsi.
Non è facile semplicemente stare, tutti i giorni un po’. Contare insieme le cose belle. Chiamarle occasioni e non fatiche.
Soprattutto non è facile at-tenersi. (Tenersele strette quelle piccole cose, tenersele addosso, farsele amiche, aggrapparcisi.)
A una lista di cose da fare, alla sveglia del mattino, alla dieta, alla palestra, a una terapia, a dei buoni consigli, a dei piccoli propositi. Molto più facile improvvisare.
E allora grazie anche a te, stanchezza di fine anno, che ci costringi a rallentare, a mettere un piede dopo l’altro, a centellinare le forze e il fiato.
A settembre, forse, tornerà il coraggio dei voli senza rete.
Adesso è il tempo dei piccoli passi possibili.