Siamo qui.
Tutto ci ha remato contro nelle ultime 48 ore, urlandoci di lasciar perdere.
Folli! Screanzati! Incoscienti! Senza cuore! La prima settimana di scuola, le corse pazze, i treni pieni per il referendum, il caldo di un’estate che quest’anno non vuole arretrare, i sensi di colpa, la fatica, le call interminabili, il traffico in tangenziale, le scenate dei figli sulla porta, i silenzi incomprensibili, 1200 km in meno di 24 ore.
Sì, forse dovevamo restare a casa; ma ormai siamo qui.
Vecchi, stanchi, ammaccati, dubbiosi, feriti.
Non avevamo bisogno di staccare. Avevamo bisogno di pregare insieme, di chiederci scusa, di riscoprirci – noi per primi – figli.
Siamo qui senza nemmeno un fiore, con la promessa di ritornare presto tutti insieme.
Ma oggi ricominciamo da noi.