Prometto che tutti i giorni misurerò la febbre ai miei bambini. Come ho sempre fatto, baciandoli in fronte sulla porta.
Prometto che soffierò il naso a tutti quanti, magari non con lo stesso fazzoletto.
Prometto che chiamerò la pediatra al primo starnuto e se riuscirò a prendere la linea mi beccherò anche tutti gli insulti.
Prometto che laverò il grembiule tutti i giorni e sotto non li lascerò in pigiama.
Prometto che lancerò mio figlio oltre il cancello della scuola e lascerò i fratelli chiusi in macchina nel parcheggio. (Devo solo capire come sabotare il dispositivo antiabbandono.)
Prometto che, tra un “Giù i piedi dal muro!”, “Via le mani dalla presa!”, “Basta capricci!” e “Molla tua sorella!”, dirò anche “Tira su la mascherina!”, “Disinfettati le mani!” e “Stai dentro il bollino!”. (Non aggiungerò regole sul frigo perché sono già 15 e tutte più sensate…)
Lo prometto, giurin giurello e non valgono dita incrociate.
Ma per favore non chiamatelo DISTANZIAMENTO SOCIALE, perché i bambini non sanno cos’è un ossimoro.
E per loro SOCIALE è:
- il compagno di banco con cui scambiare le matite e parlare all’orecchio
- il bacio magico della maestra che fa passare tutto
- prendersi a morsi e poi fare la pace con il ditino
- assaggiare i pennarelli per capire di che colore sono
- mettersi spalla contro spalla per vedere chi è più alto
- fare la danza del serpente
- giocare a Ce l’hai
- rotolarsi avvinghiati come tigrotti sul tappetone
- rubarsi il ciuccio e farsi le pernacchie
- passarsi la carta igienica perché non ci arrivo
- farsi le trecce e prendersi i pidocchi
- affacciarsi nelle carrozzine e fare il solletico ai piedini dei neonati
- andare sullo scivolo contromano e schiacciare il cinque.
Lo prometto, giurin giurello: daremo del filo da torcere a questo antipatico virus e cercheremo di compensare fuori da scuola con coccole extra.
Ma per favore non perdiamo di vista tutto il resto.
Perché c’è anche la varicella, l’appendicite, l’ernia inguinale, l’allergia ai pollini, la congiuntivite, il mal di pancia, il cuore in gola, i denti che dondolano, le scarpe strette, i capricci, la timidezza, la dislessia, la noia, la rabbia, il sonno, la giornata no, la voglia di tirare due calci a un pallone, i sogni a occhi aperti, la nostalgia della mamma, la nostalgia dell’estate, la paura di perdersi tra la classe e il bagno, la paura di alzare la mano e poi non trovare le parole, la paura che la scuola chiuda di nuovo, la paura di essere presi in giro, la paura di essere dimenticati, la paura di non saper rispondere, la paura di aver paura.
Lo prometto, giurin giurello, ma MIND THE GAP!
Concordo! Speriamo che se ne rendano conto! Sì dice: “Se c’è la salute, c’è tutto.” Niente di più irreale: i sani dovrebbero essere tutti felici, i malati tutti disperati. Non sempre è così.
C’è qualcosa di più…”più in là”.